50 pensieri su “Commenta

  1. Aderisco volentieri all’appello.
    Le sculture sul lungolago valorizzano la passeggiata e fanno parte della storia recente della città.

    Giancarlo Nava, ex direttore di scuola media

  2. Semplicemente allibita. Decisione insostenibile da tutti i punti di vista

  3. Non mi dilungo, ma avendo constatato sul posto la rimozione delle belle opere, sono restato negativamente stupito!

  4. Ritengo che sia una grande perdita smantellare una piccola ma importante parte della memoria collettiva della città.

  5. Segnalo che nella «Storia del Regionale» di domenica 19.7 si può vedere la posa delle prime sculture, nel 1980.
    In tanti anni non sono certo invecchiate, ma si sono bene acclimatate nel museo all’aperto, tra il verde e il blu del lago.

  6. Anche dall’ultimo comunicato stampa della città si rileva un dilettantismo inquietante.

  7. …. Creare un museo al LAC ed eliminare un altro all’aperto proprio lì di fronte? …. 🙁

  8. Da molti anni vivo sul lago di Zurigo, ma ogniqualvolta potevo tornare nella mia terra d’origine era doverosa una passeggiata sul lungolago di Lugano, ornato da fiori bellissimi ed arricchito da un’affascinante sequenza di sculture, che mi permetto di definire “un parcours raisonné” voluto da importanti, veri amanti dell’arte e da artisti. Mi rammarica sentir dire che uno dei punti più attrattivi di Lugano, di grande valore per tutti gli appassionati dell’arte, venga smembrato e sparpagliato qua e là. L’arte è sempre più difficile da proporre: perché disfare qualcosa che era un “unicum”, dislocandolo, spezzato, in quartieri dove la gente non necessariamente si interessa d’arte o semplicemente, senza fargliene un rimprovero, ha altre priorità? Questo mio parere non è né presuntuoso, né discriminatorio: è semplicemente il frutto dell’esperienza, dalle molteplici sfaccettature, vissuta dalla vedova di un importante mecenate dell’arte del nostro Paese, che continua a prodigarsi per la linfa della vita, ovvero l’arte in tutte le sue espressioni e dimensioni.

  9. La città vive per il verde che la incorona
    e che scorre nelle sue vene.
    L’arte trasmette l’ispirazione degli artisti al suo pubblico;
    risveglia e nutre quegli archetipi che risiedono nella parte più vera e profonda di ogni essere umano.
    Le sculture sono come dei preziosi gioielli – e come tali vanno considerati.
    Ma forse è necessaria una sensibilità speciale per apprezzare!

  10. …addio Lugano Bella! Un vero peccato che la già stravolta realtà cittadina debba nuovamente rinunciare ad un pezzo della sua identità.

  11. C’è da sperare che nel previsto prato urbano non vengano piantate carote o consimili vista l’esperienza in centro città

  12. Bravi, ottima idea… Vergognatevi, dovevate proprio farlo, ora lo spazio libero a disposizione per nuovo cemento, Lugano sta perdendo colpi, cittadini ribellatevi

  13. Condivido pienamente quanto scritto dalla signora Niky Verda.

  14. Purtroppo la catena degli scempi subiti da questa ex bella città ha ottenuto un ulteriore anello

  15. Le opere dei nostri artisti devo venir ricollocate sul lungolago. Aderisco alla vostra iniziativa.

  16. Quando delle autorità smantellano delle opere d’arte alla chetichella, significa che c’è sotto qualcosa… Chi ci sta guadagnando in questa operazione di ulteriore abbruttimento della città di Lugano? Si vuole una città di sole banche? Peccato! I cittadini di Lugano e gli aggregati sono stati consultati? In questo cantone comincia a diventare un’abitudine calare decisioni dall’alto senza preoccuparsi delle decisioni popolari (vedi camosci e cervi del San Giorgio!)

  17. Non si può che restare allibiti per questa ennesima dimostrazione di mancanza di sensibilità artistica e di incompetenza dei nostri politici, che hanno deciso di smantellare le opere scultoree del praticello davanti al LAC (con scuse inaccettabili) smembrando questa valida collezione, unica nel suo genere e trasportando le sculture chissà dove! Nella periferia, si dice, ma magari in oscuri magazzini come tante altre opere valide…
    Il degrado della politica che si respira ormai da anni in Ticino, porta anche a questo: un abuso di potere, visto che il comunicato del 13.06 era già operativo due giorni dopo, senza che gli artisti fossero staiti avvisati! A parte questa decisione sciagurata, i tempi e i modi dimostrano la mancanza assoluta di democrazia. Il municipio aveva forse timore che qualcuno reagisse prima del famigerato smantellamento? E chi ha avuto l’arroganza e la presunzione di consigliare i politici? Non penso sia difficile identificarli!
    Il polo Malpensata, Lac e collezione Olgiati, veniva completato da queste opere di artisti ticinesi e svizzeri del secolo scorso, che fanno parte della nostra cultura artistica. Da nessuna parte in Ticino si poteva trovare una simile mostra all’aperto, che con lo sfondo del lago invitava ticinesi e turisti a ammirare un periodo artistico non rappresentato da nessuno dei nostri musei… ed era il complesso di opere assieme che lo rendeva prezioso, senza togliere nulla ad ogni scultura singola.
    Voglio sperare che con il senno di poi, il municipio voglia ricredersi, riportare le opere al suo posto e dimostrare ai suoi cittadini di non essere così sprovveduto. Anzi dovrebbe riprendere l’arricchimento di questa collezione smessa nel 2000, e iniziata una quarantina di anni fa da municipi più colti e meno sprovveduti.

  18. Smantellare le sculture del giardino Belvedere, antistante al neonato LAC, per eseguire la manutenzione dello stesso, mi è sembrata una grande scusa!
    La notizia mi ha lasciata sbigottita e indignata.
    Si è parlato anche di spostamento temporaneo delle opere. Dubito della temporaneità. Spesso, si sa, essa diventa permanente.
    L’eventuale posa nei vari quartieri della città, sarebbe una soluzione tragica.

    Mi associo al dissenso degli artisti che si vedono le loro pregiate opere sradicate da quel Belvedere, di nome e di fatto, cresciuto sapientemente negli anni e luogo non scelto a caso.
    Il gruppo di sculture, di alta qualità e sensibilità artistica, perfettamente integrato in quell’ansa di lungolago Riva Caccia, assai ammirato da turisti e cittadini, dialogava pacificatamente con i passanti.
    Una presenza forte la loro. Dava forse fastidio? Impediva la vista nitida sul LAC?

    Mi auguro che l’Esecutivo cittadino si ravveda, dopo aver terminato la manutenzione del praticello (!), ricollocando al più presto l’intero gruppo di opere in osmosi ormai da anni con il giardino Belvedere, rinunciando definitivamente a sparpagliarle per la città!
    Sicuramente saranno grate: si gusteranno nuovamente il magnifico panorama lacustre!

  19. Sono una persona cieca e amavo molto, durante le passeggiate sul lungolago, vedere con le mani quel gruppo scultoreo che mi dava ogni volta emozioni nuove. E non tralasciavo una scultura!
    Ritengo che la loro mancanza sia un lutto artistico per tanta gente che, magari, non ha la possibilità di vedere sovente opere del genere.
    Per non dire del fatto che, proprio in vista dell’abbellimento esterno del LAC, nient’altro possa essere paragonabile!
    Conto sull’assenatezza dei nostri politici, dei cosiddetti addetti alla Cultura, perché quel patrimonio che ora si trova in qualche magazzino, in attesa di nuove sistemazioni, torni là dov’era e dove i cittadini amano ritrovarlo.

  20. È importante che non venga distrutta l’opera di artisti che hanno operato sul territorio e che costituiscono una parte della memoria artistica del Ticino.

    Ciò non inficia un confronto con il Lac e con ciò che il Lac significherà per il futuro dell’arte in Ticino. Il respiro artistico locale non acceca le visioni internazionali e viceversa…

  21. Condivido pienamente le conclusioni dell’appello per il ripristino delle sculture nel luogo dove erano finora “sparse”. Se queste sculture saranno sparpagliate nei quartieri periferici, chi vorrà vederle dovrà sobbarcarsi un percorso infinito e sicuramente rinuncerà, a scapito della cultura.

  22. Fanno parte di Lugano e all’aperto, lungo il lago, avevano trovato un loro spazio adatto. Magari ricollocarli se cambia qualcosa in senso paesaggistico (giardini diversi??) e aggiungere qualche altra scultura o, perché no, una fontana… ma manterrei queste sculture in questi luoghi.

  23. Abito sul lungolago e quasi ogni giorno ammiro/ammiravo le belle sculture che facevano parte di questo luogo incantevole. Aderisco senza dubbio all’iniziativa, spero che le sculture ritornino al loro posto al più presto.

  24. Non si riesce a comprendere la decisione di smantellare questa prestigiosa raccolta di sculture e sparpagliarla per la città e i suoi dintorni.
    Chi mai riuscirà a vedere il cavallo di Nag se lo stesso verrà spostato chissà dove. I turisti passeggiano per le vie cittadine ma soprattutto sul lungolago.
    Tutto quello che avevamo di bello e di piacevole fruizione viene con tanta leggerezza demolito.
    Mi accorgo sempre più della superficialità e INCOMPETENZA dei nostri municipali!!!!

  25. Speriamo che le belle sculture, che abbiamo ammirato tante volte, siano ricollocate dov’erano, nel loro insieme, e tornino a impreziosire il lungolago.

  26. L’Arte appartiene a tutti!
    Ma quelle persone che hanno deciso di dislocare le statue sono già uscite da Lugano a vedere cosa succede in tutte le città del mondo?
    Sostengo questa iniziativa

  27. Sono sconcertata. Le opere che erano presenti stavano a rappresentare l’arte del territorio, gli artisti del nostro luogo, della nostra storia. Credo sia un peccato aver smantellato il percorso, e non vedo come le opere possano essere state viste come “elementi di disturbo” nella futura area del prato urbano, in cui sarà possibile sostare per rilassarsi e rinfrescarsi godendo della vista del golfo. Cosa di più bello del poter godere della vista di opere che fanno parte del nostro collettivo mentre ci si rilassa in riva al lago?

  28. Metteteci le auto davanti al LAC come poco tempo fa e come ogni anno in Via Nassa: ma sa po?

  29. Egregi signori,

    Non passo davanti al LAC tutti i giorni, ma, tante volte durante l’anno, mi “ricarico” seguendo il percorso che da Paradiso raggiunge il debarcadero di Lugano. Le SCULTURE tanto diverse l’una dall’altra, per tematica, con diversi materiali e stili, si intersecano l’una con l’altra, in armonia e consonanze suggestive. Parlano con diversi linguaggi ai colori lussureggianti e quasi sfacciati dei fiori estivi. D’inverno, con sensibile delicatezza e raffinata meditazione, sussurrano le loro estetiche con il garbo di una dolce signora antica. Esse sembrano rinnovarsi al sapore delle stagioni e alle aromatiche luci del giorno e della notte.

    SACRIFICARE queste sculture in nome di qualche pensatore “impensante” significa anche stravolgere i riflessi del lago, dal pensiero primordiale, DISTRUGGENDO un accordo mai scritto fra le varie sensibilità artistiche a favore di qualche “stravaccone” allungato sul prato.

    Perciò, le statue, senza se e senza ma, dovrebbero continuare a svolgere la loro simbiosi artistica: SEMPRE e là dove sono state collocate in origine.

    Distinti saluti.

  30. In un cantone autodefinitosi “Terra d’artisti” l’autorità costituita, con la massima indifferenza, e senza aver definito preventivamente un preciso progetto e consultare i diretti interessati, ha deciso di smantellare uno degli unici e idonei spazi pubblici dove erano esposte con spirito lungimirante opere del novecento legate al nostro contesto culturale.

    In Ticino, nonostante i numerosi istituti museali pubblici, è quasi impossibile veder esposte in permanenza opere riferite al secolo scorso di artisti ticinesi, e non, che hanno lavorato – e tuttora lavorano – da noi; questo, ad eccezione di qualche lodevole iniziativa privata, come per esempio la “Fondazione Matasci per l’arte” con sede a Tenero e Riazzino.

    Questo tipo di atteggiamento da parte dei responsabili pubblici, preposti alle scelte espositive, potrebbe indurre a pensare che nel nostro cantone l’arte sia gestita da interessi di tipo commerciale con lo scopo di assecondare le proposte delle numerose gallerie estere di arte contemporanea trasferitesi di recente sulla piazza luganese.

  31. Complimenti per l’iniziativa!!!

  32. Non mi sembra una grande operazione culturale quella di rimuovere le splendide opere d’arte riunite in questo punto del Lungolago quando si parla del LAC come di un nuovo nucleo destinato alla cultura. Ma quando si evocano le bellezze di Lugano forse è meglio gettare un velo pietoso sugli enormi danni (purtroppo) già fatti. Quando penso che a Ginevra si fa di tutto per preservare, mi viene spontaneo pensare che a Lugano si fa di tutto per distruggere quel poco di beltà che resta. Un luganese “emigrato” e sempre più triste quando torna nella sua sfigurata città…

  33. Mi viene da pensare che se nei secoli scorsi avessero adottato simili iniziative oggi non potremmo ammirare la Pietà di Michelangelo e tantissime altre opere d’arte . E tutto questo per dare spazio a nuove opere d’arte probabilmente sponsorizzate da interessi economici e incensate da critici d’arte dal dubbio gusto estetico.

  34. Iniziativa priva di qualsiasi logica e sensibilità artistica. Anche la costruzione del LAC dimostra una totale mancanza del concetto di bellezza. Con la stessa indifferenza verso ciò che è bello si tolgono le statue come se fossero spazzatura…

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